MANIFESTA 12: Annunciati i dettagli del progetto curatoriale

4 December 2017

I Creative Mediator di Manifesta 12, Bregtje van der Haak, Andrés Jaque, Ippolito Pestellini Laparelli and Mirjam Varadinis, annunciano il progetto curatoriale della dodicesima edizione di Manifesta, la biennale nomade europea che si svolgerà a Palermo dal 16 giugno al 4 novembre 2018.

Intitolato “Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza”, il progetto esplora il significato di “coesistenza” un mondo mosso da reti informative invisibili, interessi privati transnazionali, intelligenza algoritmica, processi ambientali e ineguaglianze che aumentano incessantemente , attraverso la lente unica di Palermo – un crocevia di tre continenti nel cuore del Mediterraneo. In collaborazione con la comunità locale, Manifesta 12 vivrà Palermo come laboratorio per le sfide del nostro tempo e per il delinearsi di possibili risvolti futuri.

Nel corso della storia, Palermo, città di snodo di molteplici flussi migratori, è sempre stata attraversata e modellata dalle differenze e delle contaminazioni. Come si evince dal dipinto di Francesco Lojacono del 1875, “Veduta di Palermo” (oggi parte della collezione della Galleria di Arte Moderna di Palermo e immagine simbolo del lancio di Manifesta 12), nulla è indigeno. Gli alberi d’ulivo provengono dall’Asia, così come il pioppo tremulo arriva dal Medio Oriente, l’eucalipto dall’Australia, il fico d’India dal Messico, il nespolo dal Giappone.

L’Orto Botanico di Palermo è stato fondato nel 1789 come laboratorio finalizzato alla coltivazione, allo studio e all’integrazione di specie straniere. Ispirandosi a questi concetti e all’Orto Botanico, Manifesta 12 si concentrerà sull’idea di “giardino”, esplorandone la capacità di aggregare le differenze e generare vita da tutti i movimenti e flussi migratori.

I giardini sono luoghi in cui forme diverse di vita si mescolano e si adattano per coesistere. Nel 1997 il botanico francese Gilles Clément teorizza il mondo come un “giardino planetario”, di cui l’umanità ha il compito di essere il giardiniere. Vent’anni dopo la pubblicazione del libro di Clément, la metafora del pianeta come giardino è oggi più che mai attuale, non come spazio definito e controllabile dagli esseri umani, ma come luogo nel quale i “giardinieri” riconoscano la propria dipendenza dalle altre specie, confrontandosi in un comune sforzo di responsabilità, con i cambiamenti climatici, temporali e sociali in corso.

“Il Giardino Planetario. Coltivare la coesistenza” ospita quattro sezioni, ognuna si concentrerà su temi chiave del concept: “Garden of Flows”, “Out of Control Room”, “City on Stage” and “Teatro Garibaldi” come quartier generale di Manifesta 12, che in questi mesi propone il programma culturale pre-biennale “Aspettando Manifesta 12”.

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